Oggi parliamo di un film da cineteca, DI QUELLI CHE NON TRASMETTONO MAI, che magari avrebbero trasmesso solo di notte tarda, su Rai 3 ai tempi di Vieri Razzini. Un film che merita di essere citato, tanto più che fu candidato addirittura all'Edgar per la migliore sceneggiatura cinematografica: sto parlando di The Carey Treatment (Il Caso Carey, 1972), film firmato da Blake Edwards, che vedeva la partecipazione di James Coburn, Jennifer O' Neill e Pat Hingle.
Il film, pur avendo una trama eccellente, non sortì il successo cui Edwards aspirava, e fu solo l'ultimo dei bisticci che lo vide protagonista assieme agli Studios di Hollywood, nati all'epoca di Operazione Crepes Suzette, un film che sarebbe dovuta essere una commedia nera/spy, ma che invece diventò per l'invadenza degli Studios che puntavano ad attrarre anche il pubblico delle famiglie, un musical dai toni di Tutti insieme appassionatamente, sfruttando il ruolo da protagonista della moglie di Edwards, Julie Andrews. Il film, che fu un fiasco colossale al botteghino, contagiò anche i due film successivi, in cui si ebbero ancora forti attriti tra Edwards e gli studios di Hollywood: Wild Rovers, che originariamente doveva essere un dramma di oltre tre ore con le movenze di una tragedia greca (con Ryan O' Neil e William Holden), e che dopo un'arbitrario taglio di oltre mezzora di film, si risolse in una commedia vista e rivista; e appunto The Carey Treatment.
Anche in questo caso si ebbero forti contrasti tra Edwards e gli Studios: il film sarebbe dovuto essere più lungo, più articolato, ed avere una trama più drammatica, visto che il tema di fondo del film sono gli aborti clandestini. Ma così sarebbe costato di più: più giornate di lavorazione, più soldi spese dalla distribuzione. Il risultato fu un crescente e continuo dissidio tra il regista e il produttore delegato dalla MGM, di cui fecero le spese i tecnici di produzione ed il cast, che addirittura volle offrire un party al regista sovvertendo quello che comunemente si fa: il regista che offre un party al cast e ai tecnici. Questo continuo dissidio esplose poi in un rimontaggio della pellicola, da cui fu tenuto fuori il regista, con danni morali ma anche materiali, in quanto il film pur essendo molto godibile sarebbe potuto essere altro: The whole experience was, in terms of filmmaking, extraordinarily destructive. The temper and tantrums from my producer, William Belasco, were such that he insulted me in front of the cast and crew and offered to bet me $1,000 that I'd never work in Hollywood again if I didn't do everything his and Aubrey's way. They told me that they didn't want quality, just a viewable film. The crew felt so bad about the way I was treated that they gave me a party - and usually it's the other way round. I know I've been guilty of excuses but my God what do you have to do to pay your dues? I made Wild Rovers for MGM and kept quiet when they recut it. But this time I couldn't take it. I played fair. They didn't. La vendetta di Edwards si sostanziò in S.O.B. in cui mise in atto una violenta critica del mondo cinematografico, attingendo proprio dai fallimenti al botteghino di Wild Rovers e The Carey Treatment.
Il film tuttavia , derivato dal romanzo di Mìchael Crichton, A Case of Need, che nel 1969 aveva vinto l'Edgar, pur non ottenendo al botteghino il successo che si sarebbe aspettato Edwards, è un prodotto ben diverso da quelli che negli stessi anni giravano: forse il solo motivo in comune è l'uso di droga, per il quale motivo, The French Connection, di William Friedkin vinse anche l'Edgar per la migliore sceneggiatura cinematografica.
Aborti clandestini e droga sono l'anima del plot.
Peter Carey è un patologo, assunto da poco nella clinica del dottor Randall, un posto dove chi lavora viene ben pagato per i suoi servigi: lì conosce i suoi colleghi, e tra di essi stringe amicizia soprattutto con David Tao, un chirurgo che si è laureato anni prima con lui, e con la dietista Georgia Hightower, con cui comincia una relazione extraconiugale, complice la crisi matrimoniale che lei vive col marito. Un bel giorno la quindicenne Kareen Randall, la figlia del direttore dell'ospedale, viene ricoverata in gravi condizioni per un aborto finito male, e ben presato muore. Da alcune parole sussurrate dalla figlia in stato di shock alla matrigna, la polizia formalmente accusa di omicidio colposo Tao, perchè si sa che pratica aborti clandestini (anche se lui a differenza di altri suoi colleghi non si fa pagare). Il chirurgo si proclama innocente, e Carey si convince della sua innocenza. Investigando in luogo della polizia, che crede di avere agià il responsabile, ben presto mette alla luce un covo di vipere: la matrigna non aveva un buon rapporto con la figliastra, ma non gliene frega nulla che innocente paghi al posto di altri; il direttore dell'ospedale e padre della ragazza, J. D. Randall, vuole credere che il responsabile sia Tao, forse anche perchè non vuole pensare alla possibilità che possa essere suo fratello, Joshua Randall, anche lui chirurgo, però molto conosciuto a Boston per aver operato di aborto molte signore della buona società facendosi pagare profumatamente; il capitano Pearson, non vuole a sua volta rischiare nulla per mettersi nei guai con i Randall che fanno parte della società più acclamata di Boston; e il chirurgo anatomopatologo Jenkins, che esegue l'autopsia della quindicenne, siccome sa di avere una patata bollente per le mani, fa di tutto per non mettersi in contrasto con Randall . E così Carey deve improvvisarsi detective, e raccogliere magari prove, utilili a far scagionare il suo collega. Così ben presto, scopre un giro di droga, che gira attorno all'accompagnatore della vittima, Roger Hudson, un massaggiatore che opera in uno squallido centro massaggi, da cui Carey vede uscire, abilmente truccata e mascherata, una infermiere dell'ospedale in cui lavora, Angela Holder. Carey si convince della colpevolezza del tipo, che a sua volta cerca di ucciderlo. In un drammatico crescendo, Carey otterrà la confessione del vero assassino, una donna, mentre Hudson, dopo aver tentato di uccidere la Holder, e aver ucciso un'altra innocente infermiera, averne ferito un'altra, cercherà di uccidere Carey, venendo a sua volta ucciso dalla polizia.
Il film si conclude con Carey e Georgia che vanno a vivere assieme.
Mentre la prima parte del film scorre bene, nella seconda affiorano numerosi i montaggi raffazzonati effettuati dalla produzione senza l'avvallo della regia: quelli che ne risentono sono i dialoghi nell'ultima parte del film, quella che sovrintende all'individuazione dell'assassino e del suo complice, che avviene non proprio con una solida azione di detective, quanto piuttosto per intervento dello Spirito Santo, che suggerisce a Carey una interpretazione piuttosto che un'altra: innanzitutto come la droga possa girare attorno a Roger, e che c'entri la cosa con la morte della ragazza. E perchè in sostanza egli prenda la decisione improvvisa di uccidere Carey. Si vede che manca qualcosa. E poi non si capisce come Carey possa sospettare dell'infermiera: anche qui si nota come un bug nel montaggio! Ma messe le due cose assieme, poi si capisce il resto.
E il film da una drammatica denuncia della società americana, si trasforma in una commedia di costume, carina, e tutto sommato, prevedibile.
Da notare tra i tanti attori.. che Tao è impersonato da un notissimo attore cino-americano, James Hong, l'indimenticabile Lo Pan di Big Trouble in Little China; Jenkins dall'altrettanto indimenticabile John Hillerman (Magnum P.I. e Ellery Queen, almeno); il Capitano Pearson dal celeberrimo caratterista Pat Hingle (decine di western e polizieschi e commedie, tra cui alcuni Batman, in cui aveva sempre la parter o del giudice o del poliziotto): mi ricordo la sua interpretzioen del giudice incorruttibile nel western Hang 'Em High, di Ted Post, in cui recitava a fianco di Clint Eastwood.
Grande prova di James Coburn, un grande del cinema americano! L'attore prediletto del grande Sam Peckinpah! Lo si vede nelle scene d'azione, di grande impatto visivo e spettacolari! Per es. quella in cui costringe la compagna di college della vittima, a rivelare il nome del nuovo accompagnatore della figlia di Randall, dopo una folle corsa in auto; oppure la scena nel locale dei massaggi, che mi ha ricordato una simile in un film dello 007 di Sean Connery (Thunderball): del resto anche Coburn aveva interpretato la parte dell'agente segreto Flint in due films negli anni sessanta.
P. DE P.
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